Per chi inizia a lavorare come freelance e per chi invece già ha sperimento il regime forfettario una domanda emerge costante tutti gli anni (mediamente nel periodo degli acconti): ma sto lavorando nel modo più conveniente ? Come posso capire se esistono altre strade per gestire il mio lavoro?

Tra il lavoro da “dipendente puro” e “freelance individuale”, la cooperativa di autogestione è una possibile via di mezzo nella quale si uniscono le tutele da dipendente e la possibilità di gestire il proprio lavoro con un elevato grado di libertà: ma queste soluzioni si possono confrontare?

Come confrontare due regimi?

Il confronto tra opzioni è una domanda complicata in quanto per un confronto tra freelance in regime forfettario e il dipendente in cooperativa è necessario prendere voci simili, non solo le tasse e i contributi (altrimenti abbiamo il rischio elevato di confrontare le mele con le pere).

Partendo da questa esigenza di confronto tra soluzioni, e scegliendo tra le possibili voci da mettere in parallelo, abbiamo creato un piccolo comparatore che mette a confronto le due modalità di lavoro partendo da alcuni punti base (quanto fatturi/vuoi fatturare, il valore di una tua ora e le spese che sostieni) e inserendo alcuni parametri legati alla gestione del lavoro. Per prendere qualche dato sulle spese abbiamo preso spunto da uno speech di Alessandra Farabegoli: i conti della (libera) serva.

Una delle “lamentele” che si leggono spesso è che il/la freelance non ha ferie o malattia, una frase complicata e ambigua. Il dipendente non “nasce” con le ferie, ma vengono accantonate sulla base del lavoro: dovendo fare un parallelo (sempre per un confronto quasi alla pari) abbiamo preso per il freelance una quantità analoga al dipendente che però deve essere accantonata in maniera consapevole (e potrebbe decidere di farne più o meno, in teoria).

La sostanziale differenza tra lavoratore in cooperativa e freelance è che il dipendente non può scegliere se e quanto accantonare per ferie e malattia: è tutto fatto alla fonte. La/il freelance ha la libertà di scegliere quanto mettere da parte (o di quanto aumentare i prezzi) per poter fare delle vacanze o stimare i giorni di malattia: per confrontare però le soluzioni bisogna metterli.

A questo aggiungiamo il recupero IVA sugli acquisti e infine la componente amministrativa.

Se infatti in cooperativa l’amministrazione è nei costi di gestione, nel freelance (che è un’azienda fatta da una sola persona) i vari costi vanno inseriti (commercialista, contratti, tempo speso nella gestione): abbiamo preso quindi dei valori medi per strumenti SAAS per commercialista e gestione contratti e inserito un numero di ore “contenuto” (8 ore al mese per la gestione d’impresa).

Confronta PIVA Forfettaria e Cooperativa

Dati i punti precedenti ecco il comparatore dove ognun* di noi può simulare la propria situazione.

Dato che ogni caso è a sé (e potrebbe essere complesso dare dei risultati ragionevoli) e che molti Developer, Social Media Manager e Consulenti ICT lavorano da remoto non abbiamo inserito i costi di trasferta e le diarie (che però potrebbero migliorare i valori finali in cooperativa dato che sono spese).

Quindi?

Quello che abbiamo fatto è un esercizio di confronto per mettere, per quanto possibile, sullo stesso piano i due TCO (Total cost of ownership – costo totale di proprietà o costo totale di possesso) tra due differenti modalità di lavoro. Dato che ogni caso poi è a sé magari è il caso di fare una chiaccherata e capire insieme se può essere interessante come alternativa, come elemento da integrare (magari con alcune tipologie di progetto) oppure se si può collaborare in altro modo.